Ecco perché non dovremmo sprecare le acque reflue

L’acqua: una risorsa limitata

Viviamo in un’epoca in cui la scarsità d’acqua sta diventando un problema sempre più pressante a livello globale. Questa risorsa, fondamentale per la vita e per molte delle nostre attività quotidiane, sta diventando sempre più limitata a causa dei cambiamenti climatici, dell’aumento della popolazione e dell’uso inefficiente. In questo contesto, il riutilizzo delle acque reflue emerge come una soluzione potenzialmente rivoluzionaria. 

Le acque reflue, spesso considerate come un rifiuto da eliminare, stanno guadagnando riconoscimento come una risorsa preziosa nel contesto dell’economia circolare dell’acqua. Questo concetto si basa sull’idea di minimizzare gli sprechi e massimizzare l’efficienza attraverso il riutilizzo e il riciclo delle risorse, in questo caso, l’acqua.

Le acque di scarico provengono da diverse fonti, tra cui le abitazioni, le industrie e l’agricoltura, e contengono una varietà di sostanze organiche e inorganiche. Se trattate correttamente, queste acque possono essere riutilizzate per una serie di scopi, tra cui l’irrigazione, l’industria e persino l’approvvigionamento idrico potabile.

Il refluo come risorsa

Il riutilizzo dei reflui può avere un impatto significativo nella lotta contro la siccità, un problema che sta diventando sempre più urgente a causa dei cambiamenti climatici. Inoltre, il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue possono contribuire a ridurre l’inquinamento, migliorando la qualità delle nostre risorse idriche e proteggendo gli ecosistemi acquatici. In questo modo, il riutilizzo delle acque reflue non solo aiuta a risolvere il problema della scarsità d’acqua, ma contribuisce anche alla tutela dell’ambiente.

Questa pratica sta guadagnando terreno in tutto il mondo. Paesi come Israele, Singapore e Stati Uniti sono leader in questo campo, avendo sviluppato tecnologie avanzate e politiche efficaci per il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue.

Israele, ad esempio, riutilizza oltre l’85% delle sue acque reflue, principalmente per l’irrigazione agricola. Questo ha permesso al paese di affrontare efficacemente la sua cronica scarsità d’acqua e di sostenere la sua fiorente industria agricola.

Singapore, d’altra parte, ha sviluppato un sistema di trattamento delle acque reflue chiamato NEWater, che produce acqua di alta qualità che viene utilizzata per scopi industriali e per l’approvvigionamento idrico potabile. Questo ha permesso a Singapore di ridurre la sua dipendenza dalle importazioni d’acqua.

Negli Stati Uniti, il riutilizzo delle acque reflue è praticato in diverse regioni, in particolare in quelle affette da siccità come la California. Qui, le acque reflue trattate vengono utilizzate per una serie di scopi, tra cui l’irrigazione, la ricarica delle falde acquifere e l’approvvigionamento idrico industriale.

Questi esempi dimostrano che il riutilizzo delle acque reflue non solo è possibile, ma può anche offrire soluzioni efficaci per affrontare la scarsità d’acqua e promuovere un uso più sostenibile delle risorse idriche.

La situazione in Europa e in Italia

Anche in Europa, il riutilizzo delle acque reflue sta diventando sempre più rilevante. Il nuovo regolamento europeo, adottato nel 2020, promuove l’uso sicuro delle acque reflue urbane trattate per l’irrigazione agricola. Questa mossa è vista come un passo importante verso un uso più sostenibile delle risorse idriche nel continente.

In Italia, la situazione è complessa. Da un lato, l’Italia è uno dei paesi più ricchi d’acqua d’Europa, con una vasta rete di corsi d’acqua e laghi. Tuttavia, ogni anno, 9 miliardi di metri cubi di acqua depurata vengono scaricati in mare, un esempio di spreco di risorse idriche.

Il riutilizzo delle acque reflue in Italia è regolato dal decreto 185 del 2003, che stabilisce le norme per il riutilizzo dell’acqua in vari ambiti, dall’agricoltura all’industria e al civile. Tuttavia, i limiti attuali sono considerati troppo restrittivi, rendendo difficile l’adozione di questa pratica.

Nonostante queste sfide, l’Italia ha il potenziale per diventare un leader nel riutilizzo delle acque reflue, grazie alla sua ricchezza di risorse idriche e alla crescente consapevolezza dell’importanza di un uso sostenibile dell’acqua.

Le barriere psicologiche

Nonostante i numerosi vantaggi del riutilizzo delle acque reflue, esistono ancora delle barriere psicologiche che possono ostacolare la sua accettazione da parte del pubblico. Queste barriere includono la diffidenza e il disgusto, spesso legati alla percezione delle acque reflue come qualcosa di sporco o insalubre.

È importante affrontare queste preoccupazioni attraverso l’educazione e la sensibilizzazione. Informare il pubblico sulle tecniche di trattamento delle acque reflue e sulle misure di sicurezza in atto può aiutare a dissipare i timori e a costruire fiducia.

Inoltre, è fondamentale comunicare i benefici del riutilizzo delle acque reflue, non solo in termini di sostenibilità ambientale, ma anche di risparmio economico e di resilienza alle crisi idriche. Mostrare esempi di successo, come quelli di Israele, Singapore e Stati Uniti, può essere un modo efficace per dimostrare la fattibilità e i vantaggi di questa pratica.

Infine, l’invito è a considerare l’acqua non come una risorsa scontata, ma come un bene prezioso che va gestito con cura e rispetto. Solo così sarà possibile superare le barriere psicologiche e abbracciare pienamente il potenziale del riutilizzo delle acque reflue.

Grandi potenzialità per il futuro

Guardando al futuro, il riutilizzo delle acque reflue ha un enorme potenziale. Le innovazioni tecnologiche stanno rendendo il trattamento delle acque reflue sempre più efficiente e sicuro, aprendo nuove possibilità per il loro riutilizzo. Allo stesso tempo, l’urgenza della crisi idrica e la crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità stanno spingendo le politiche pubbliche a favorire soluzioni come il riutilizzo delle acque.

Tuttavia, per realizzare pienamente il potenziale del riutilizzo dei reflui, è necessario un impegno collettivo. Governi, aziende, ricercatori e cittadini devono lavorare insieme per superare le sfide, sfruttare le opportunità e costruire un futuro in cui l’acqua è gestita in modo sostenibile e responsabile.